Tante proteste e nessun arresto nelle TV libere del 1980

Tante proteste e nessun arresto nelle TV libere del 1980. Guardate questo video di quarantacinque anni fa: a parte la qualità “antica”, vi farà sorridere e poi vi racconterò alcune curiosità.
(guarda il video)
Quello che avete appena visto - “Per soldi o per TV?” - faceva parte  della prima produzione nazionale delle tv cosiddette “libere”. Berlusconi s'è sempre vantato nella sua vita di essere stato il primo a trasmettere quasi in contemporanea in tutta Italia. Ma fu solo il secondo e lo fece in modo tradizionale, tutt’altro che libero e creativo.
 Nell’80, fummo i primi a spedire le famose cassette a un circuito di 136 tv locali sparse in tutto il territorio nazionale. Quelle cassette, nel pessimo ma anche glorioso formato 3/4 di pollice, andavano poi in onda in tutte le tv nella stessa sera solo con qualche minuto di scarto.
Ma perché vi racconto questi dettagli di paleotv, cosa c’entra la libertà? 

Andiamo indietro di quasi mezzo secolo.. Nel nostro Paese, in quegli anni la televisione era la RAI e basta. Non esisteva altro. Quando nacquero queste piccole tv locali, che vennero appunto subito e ottimisticamente chiamate "libere", tutti noi del mestiere eravamo felicissimi perché credevamo di potere finalmente uscire dalla noia mortale dei programmi della tv di stato e sperimentare nuovi linguaggi di comunicazione.
Fu un momento bellissimo, fu il '68 della TV, c'era creatività, innovazione, voglia di fare e di divertire il pubblico. Anche se gli sponsor allora erano solo locali, straordinariamente riuscii ad agganciare uno sponsor nazionale che voleva proprio un programma nazionale. Lo sponsor era la Dixan e il programma si chiamava "Tombolissima" perché dentro i fustini del detersivo c'era la cartella per giocare a Tombola con la TV. 

Per vivacizzare lo show in studio con dei filmati, me ne andai in giro nel Paese con mio fratello Bruno e altri pionieri della TV di allora. tra i quali voglio ricordare Artuso padre e figlio Massimo e Stefano Bosco.
Avevo libertà assoluta e poiché i tempi non erano tragici come questi, convinsi gli Italiani a farsi sentire, a protestare contro tutto e tutti, a urlare addirittura contro chi tace, chi non agisce, "contro il silenzio del vertici". Fu un successo assoluto.
Non ci fu nessuna donna, nessuna madre, nessuna cristiana che volle bloccarci. Ma la memoria più significativa di allora riguarda proprio la TV a lettere maiuscole. Pensate: era la prima volta in assoluto che avevamo delle telecamere (JVC 1900) che potevano uscire dallo studio. Le telecamere da sole non potevano registrare ed erano per questo collegate con un cavo a dei videoregistratori che pesavano venti chili ognuno. Le troupe con questo assetto venivano chiamate "troupe cammellate". Era uno spettacolo vedere correre cameraman e assistenti legati da questo cavo-cordone ombelicale che sembravano sempre sul punto di inciampare e cadere rovinosamente.
Di telecamere ne avevo tre che mi seguivano, quindi 6 persone più quelli della produzione, della redazione, gli assistenti. Eravamo in 12 e tutti indossavamo una semplice maglietta su cui in lettere cubitali era scritto solo TV. Perché noi eravamo "la TV". Non ci chiedevano il classico oggi “di che televisione siete?” Perché non c'erano ancora in giro le troupe  esterne delle tv locali. Noi eravamo i primi, non eravamo la “piccola” RAI nelle mani dei partiti, eravamo proprio "la TV", quella vera, la TV come Ente Supremo dalla parte della gente. E tutti insieme, per strada, credetemi, con quelle assurde magliette facevamo proprio un bell'effetto. Davamo un vero senso di libertà a tutti. Eravamo, ripeto, “la TV”, quella buona, quella vera, quella senza padroni e potevamo protestare contro le cose più assurde, la solitudine ferroviaria e i volatili prepotenti, la stampa disumana e gli orologi menefreghisti. C’era una costante: una grande voglia di aggregarsi e di dire basta, un diritto che oggi qualcuno cerca ogni giorno di cancellare.

Sapete tutti poi com’è finita. Il mio sponsor Dixan se lo pappò Berlusconi che da "Tombolissima" fece "Premiatissima". E dopo il mio sponsor un po’ alla volta l'allora "Dottore" si comprò anche le tv locali che poi divennero Canale 5, Rete4, Italia1, eccetera, eccetera...
Oggi ci sono pochissime emittenti che si possono guardare senza vomitare. Ma a volte, anche nei casi migliori, si avverte la sensazione che oltre un certo limite ormai non si possa più andare.
I giornalisti non venduti sono sorvegliati speciali e quell’allegro profumo, quella stimolante sensazione di libertà non c’è più. Dobbiamo scrivere con gli avvocati vicino.

Alessandro Ippolito
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