Diritto di critica col clic


Perché diritto di critica col clic? Perché ne basterebbe uno solo per esprimere diritto di critica e libertà di azione. Io qui non voglio insegnare niente, figuriamoci. In altre sedi ho insegnato solo cinema e televisione perché è stato e ancora è il mio mestiere. In questo spazio che mi sono aperto voglio solo scrivere, ripeto, pensieri e parole in libertà, senza chiedere il permesso a nessuno tranne che a me stesso. E sapete perché voglio farlo e ve lo sto comunicando? Perché non si può più oggi stare in silenzio, non si può più lasciar correre, non reagire, non prendere posizione. Ragazzi, mi rivolgo a voi, vi rendete conto che c’è una vecchiaccia pallida come la morte che vuole mettervi in mano un fucile e mandarvi ad ammazzare altri giovani? Vi rendete conto che se uno di voi dice per strada “salviamo il pianeta” oggi rischia di essere arrestato? E vogliamo parlare del genocidio in corso e di tutte le altre guerre? Sapete che tutto questo distruggere è fatto solo per avere più potere e più denaro a nostro danno?
Cosa possiamo fare, cosa potete fare, come possiamo esercitare questo diritto di critica che vorrebbero penalizzare? Si può fare tutto, il mondo è in mano nostra. Lo è sempre stato. noi siamo otto miliardi, loro quanti sono, diecimila, centomila, un milione, dieci milioni, cento milioni di spietati e schifosi assassini? Noi siamo otto miliardi. E abbiamo l’interruttore per fermare tutto questo. Anche in una sola settimana, senza rivoluzioni e spargimenti di sangue. Basta appunto fare... clic, basterebbe ad esempio spegnere tutto quello che è acceso, spegnere il motore, la luce, la tv, il cellulare. Pensate che in Italia se non andassimo tutti al supermercato per una settimana faremmo un danno al sistema di quasi 400 milioni di euro. Le regole del sistema sono queste: noi dobbiamo accendere, consumare e pagare le tasse. E invece noi da domani facciamo clic, spegniamo e non consumiamo una mazza. Un bel clic e finisce tutto, altro che bomba atomica!
Non vi preoccupate comunque,  in questo blog non vi dirò per chi votare. Magari vi invito a iscrivervi. Non vi costa nulla. Vi troverete solo pensieri e fantasie in libertà, come quelli che ho appena scritto. Perché diritto di critica e libertà di azione non ce li toglierà più nessuno.

Alessandro Ippolito